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Le feste sono ormai finite e ti ritrovi a tirare un minimo le somme, comporre bilanci ed elaborare analisi, prima di applicare un bel punto ed andare a capo.

Cene con gli amici…troppe.

Panettoni mangiati…incalcolabili.

Chili presi…lasciamo perdere.

Ore di allenamento…no comment.

E mentre ti avvii verso il bagno e la bilancia prega che tu debba solo urinare, ti coccoli nel pensiero che poteva sempre andar peggio.

Ti fermi davanti lo specchio, ti fissi intensamente, gli occhi si caricano di fuoco e come ogni singolo anno, forte di una spinta motivazionale che avrà la durata di una merenda, elabori la tua rigorosa lista di buoni propositi che ovviamente non porterai mai a termine:

PROPOSITO NUMERO 1

Prometti e t’impegni di rispettare il Vangelo e le sue sacre scritture evitando di invocare ogni singolo Santo quando perdi un punto.

Che poi a pensarci bene è inutile prendersela con l’Altissimo e la sua moltitudine, mi pare sia una battaglia impari, no?

Ti infili la tua maglia preferita autografata dal tuo campione preferito.

Ovviamente: Alessandro Baciocchi, le altre si regalano.

PROPOSITO NUMERO 2

Imparare ad aprire di rovescio...Fai esercizi di morbidezza, guardati dei tutorial, chiedi a qualcuno più forte di te, dai la cera e togli la cera, va bene tutto, ma smetti di colpire la pallina con la delicatezza di un fabbro svogliato. Un altro “passo e giro” e potrebbe essere l’ultimo; corri ai ripari prima che sia troppo tardi.

Ti infili i calzoncini Butterfly che sei convinto ti rendano molto più forte.

PROPOSITO NUMERO 3

Iniziare la dieta e fare esercizi di mobilità per velocizzare gli spostamenti e riuscire così a legare più di due top di fila. Lo so, sarà dura…Se guardi dietro vedi lo stato di forma come un puntino lontano, se guardi avanti ci sono solo tenebre, ma la forza scorre potente in te giovane cavaliere…quindi…

Allacci prima la scarpa destra e poi la sinistra. Rigorosamente doppio nodo strettissimo, non devono allentarsi.

PROPOSITO NUMERO 4

Fare pace con la propria racchetta.

E’ inutile che te ne racconti di ogni, se sbagli la colpa non è sua. E non è carino lanciarla, calpestarla o sbatterla contro il tavolo. E nemmeno prenderla a morsi, offenderla o strapparle le gomme.

Potresti sempre comprare un telaio da battaglia, uno di quelli che non si fila nessuno perchè mono-strato e pure senza carbonio, e poi, in quelle “rarissime” occasioni dove perdi la pazienza, accanirti brutalmente su di lui.

E’ un esempio, si fa per dire.

Prendi la custodia della racchetta e controlli lo stato delle gomme. Sai già che dovrai rincollare tutto, ma almeno questa parte ti piace un sacco.

PROPOSITO NUMERO 5

Vincere un torneo.

Nazionale, regionale, provinciale, locale, della parrocchia, degli amici al bar, organizzato in palestra durante gli allenamenti tanto per fare qualcosa… conta tutto. Basta che ne vinci uno. Essere un uomo spogliatoio ti piace, ma c’è sempre quella minuscola parte di te che ha fame di ambizione e magari regalarle un titolo ogni decade potrebbe essere carino.

Ti carichi il sacco sulle spalle e sei pronto ad andare in palestra.

E te ne freghi che sia il primo Gennaio e che la maggior parte della gente sia sdraiata chissà dove riflettendo su quanta dignità abbia perso il giorno prima, qualche matto con cui allenarti lo troverai di sicuro.

Sei troppo motivato e questo sarà l’anno della svolta, te lo senti dentro.

Almeno fino al drammatico ma inevitabile epilogo…

Giugno.

Campionati Italiani.

Furibondo per aver sbagliato l’ennesima apertura di rovescio e aver perso con uno che aveva qualcosa come duemila punti in meno di te, lanciando improperi di ogni genere ti rifugi negli spogliatoi. La racchetta conficcata chissà dove tra le transenne dopo aver quasi decapitato un giovane sventurato. Chiudi la stagione con zero titoli e cinque chili in più.

Insomma. Tutto nella norma.

Ma mentre fai la doccia non ti scoraggi sapendo che ci sarà sempre l’anno nuovo…e quello sì che sarà il tuo momento…

Francesco Cerrini, la vostra unità di misura della rigidità.